Calato il sipario sugli “Alberi parlanti”

Sono stati due mesi intensi per gli “Alberi parlanti” di Giuliano Comin, che dal 25 giugno al 26 agosto si sono fatti ascoltare in dieci occasioni un po’ in tutta la Valsugana.
Le location molto suggestive hanno dato un tocco in più alla storia dello “scienziato-esploratore” Silvio Boschi, primo e unico uomo al mondo in gradi di parlare con gli alberi.
Nel corso del suo “esperimento patascientifico”, Silvio Boschi alias Giuliano Comin ha in particolare avuto la possibilità di parlare con cinque piante: l’abete rosso incontrato a Strigno, l’abete bianco in val di Sella, il vecchio gelso a Roncegno, la robinia nella quale si è imbattuto a Caldonazzo e infine il vecchio salice con il quale ha avuto la possibilità di parlare a Villa Agnedo. Ma nel suo viaggio tra gli alberi ha incontrato anche il noce e l’ontano a Madrano, il carpino bianco a Pergine, il faggio a Canale di Pergine, la farnia a Tenna, il sorbo a Novaledo, il pino silvestre a Marter, il larice a Torcegno e il castagno a Ronchi.
Tutte piante queste che sono state presenti ad ogni replica, grazie alla scenografia realizzata dai ragazzi delle scuole primarie che hanno aderito al progetto “Il giro della Rete in 14 alberi”, il contenitore all’interno del quale è stato realizzato il monologo teatrale.
Grazie alla bravura di Giuliano Comin le dieci repliche dello spettacolo hanno riscosso un notevole successo di critica e un’ottima presenza di pubblico (tranne in due occasioni), nonostante alcuni palcoscenici non fossero facilissimi da raggiungere, come il lariceto di Casapinello e il vivaio forestale di Sella.
A tutti coloro che hanno collaborato al progetto va il grande ringraziamento della Rete; senza di loro non saremmo riusciti a mettere in campo e a portare a termine l’iniziativa.

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