L’ontano nero (Alnus glutinosa) è un albero caducifoglie della famiglia delle Betulacee che raggiunge anche i 20 m di altezza. Abitualmente vive in porssimità di fiumi e ruscelli, in boschi paludosi e in generale sui terreni molto umidi infatti le sue radici vivono bene anche immerse nell’acqua. Gli ontani neri sono alberi importatissimi per mantenere l’equilibrio degli ecosistemi acquatici e hanno un ruolo importante anche per il suolo poichè ospitano batteri azotofissatori sulle proprie radici.
Nelle rete di riserve del fiume Brenta potete trovarli all’area protetta delle Inghiaie, alla Palude di Roncegno o anche a Fontanazzo ma anche in altre aree lacustri o lungo i canali secondari dove l’agricoltura ha lasciato spazi sufficienti per il mantenimento della vegetazione ripariale.
L’ontano nero ha il fusto rugoso e scuro. Le foglie sono coriacee glabre, hanno forma ovalecon il margine dentellato. La pagina inferiore è appiccicosa, specie nelle foglie giovani (da cui il nome della specie; “glutinosa“), e ha ciuffi sparsi di peli all’ascella delle nervature.
Come tutte le piante monoiche, l’ontano nero ha i fiori maschili e femminili sulla stessa pianta. I fiori maschili sono raccolti in infiorescenze cilindriche, allungate e pendule mentre i fiorri femminili sono eretti, di forma elissoidale, raggruppati a 3/6 e di colore verdastro. La fioritura inizia a primavera, più o meno a nel mese di marzo.
Curiosità: La corteccia dell’ontano nero contiene sostanze tanniniche con effetti febbrifughi ed antinfiammatori mentre le foglie hanno proprietà diuretiche e insieme alla corteccia vengono usate come principi attivi nei preparati erboristici. Inoltre il decotto della corteccia è impiegato come componente di alcuni alcolici digestivi.