E’ necessario uno sviluppo entro i limiti del pianeta

“La possibilità per l’umanità di continuare ad abitare questo pianeta ha bisogno di noi, del nostro coraggio e delle scelte che sapremo attuare nella prossima manciata di anni.
Sacrificare qualcosa adesso significherà non perdere tutto domani.”
E’ questo il messaggio emerso al termine dell’interessantissima serata di lunedì 16 settembre a Novaledo introdotta dal saluto dell’assessore comunale Emanuele Paccher.
Aaron Iemma, presidente di WWF Trentino, ha parlato con grande cognizione di causa di sviluppo sostenibile e limiti del pianeta, analizzando i nove “limiti planetari” con i quali l’umanità si deve confrontare e che deve combattere: il cambiamento climatico, la concentrazione di aerosol in atmosfera, l’esaurimento dell’ozono stratosferico, l’acidificazione degli oceani, la disponibilità di acque dolci, le modifiche all’uso del suolo, l’integrità della biosfera (con la grande perdita di biodiversità), i flussi di nutrienti e i nuovi contaminati artificiai (come le microplastiche).
Una disamina estremamente chiara nonostante la complessità dell’argomento, che è passata poi ad analizzare lo strettissimo rapporto fra crescita economica e consumo di energia, che sta aumentando in maniera esponenziale arrivando a prevedere che, all’attuale ritmo di crescita, nei prossimi 30 anni consumeremo la stessa quantità di energia e di materiali che abbiamo consumato complessivamente negli ultimi 10.000 (diecimila!) anni.
La crescita economica è strettamente legata all’aumento della produzione, del consumo e dell’uso delle risorse e ha effetti dannosi sull’ambiente naturale e sulla salute umana. È improbabile che si possa ottenere su scala globale un disaccoppiamento assoluto e duraturo tra la crescita economica e le pressioni e gli impatti ambientali; pertanto, le società devono ripensare che cosa si intende per crescita e progresso e il loro significato per la sostenibilità globale.
La presentazione completa è disponibile a questo link: Presentazione “Sviluppo entro i confini planetari”

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