“Alberi parlanti” è il titolo, “Storie piantate nella terra” il sottotitolo.
Di che cosa? Dello spettacolo, un monologo teatrale, che rappresenta la fase (quasi) conclusiva del progetto “Il giro della Rete in 14 alberi” che da gennaio a giugno ha visto coinvolte altrettante classi di scuola primaria approfondendo con incontri e laboratori il tema del paesaggio forestale della Valsugana.
Le classi interessate sono state due del plesso di Madrano e una ciascuna per le “Rodari” e Canale di Pergine, Tenna, Caldonazzo, Novaledo, Marter, Roncegno, Ronchi, Telve di Sopra, Borgo, Strigno e Villa Agnedo.
Con i ragazzi, oltre a un inquadramento generale sul paesaggio forestale della valle sono stati affrontati in particolare, rispettivamente, noce e ontano, carpino e faggio, farnia, robinia, sorbo, pino silvestre, gelso, castagno, larice, abete bianco, abete rosso e salice.
L’iniziativa, molto apprezzata da insegnanti e ragazzi, è stata possibile grazie alla collaborazione di diverse persone, a partire dal professor Franco Frisanco, dai forestali della stazione di Pergine Alberto Aprili e Giuliano Paoli, dal custode forestale Giacomo Bernardi, dal maresciallo dell’Agenzia provinciale delle foreste demaniali Davide Pozzo e dall’esperto Franco Gioppi, passando attraverso le varie persone che si sono prestate a portare in classe la propria conoscenza di fatti e tradizioni che legano una specifica specie forestale al territorio.
Nel corso degli incontri in classe, grazie alle testimonianze di queste ultime sono emersi aneddoti e storie curiose su ciascuno dei 14 alberi trattati, uno per ciascuna classe.
Specie arborea che poi i ragazzi hanno tradotto in immagini sotto la guida di Lorena Martinello producendo una grande rappresentazione su stoffa di ogni albero.
Dall’insieme dei diversi aspetti toccati in classe è nato il monologo teatrale che Giuliano Comin in questi giorni sta limando per poi portarlo in scena nel corso dell’estate.
Si tratterà di un’oretta di piacevole racconto adatto ai ragazzi ma anche (anzi soprattutto) agli adulti di tutte le età, che oltre a richiamare alcune delle narrazioni riportate in classe farà riflettere sull’importanza dei boschi e della memoria di cui gli alberi sono testimoni.
Silvio Boschi infatti è l’unico uomo al mondo che ha il privilegio di poter dialogare con gli alberi e in particolare con le piante delle foreste della Valsugana. Ha potuto sentirle parlare, discutere con loro, apprendere da loro aneddoti e storie che le legano al territorio a cui – è proprio il caso di dirlo – sono radicate.
In programma dieci repliche in altrettante aree aperte della Rete di Riserve del fiume Brenta, alcune sicuramente suggestive come la prima, sabato 25 giugno, nell'”aula nel bosco” della scuola di Ronchi. E poi avanti con il lago Pudro di Pergine, il parco delle Terme di Roncegno, Novaledo, il parco Pineta di Caldonazzo, il vivaio forestale San Giorgio di Borgo, il parco Pietre d’acqua di Castel Ivano, il lariceto di Casapinello a Torcegno, il parco della darsena di San Cristoforo per concludere venerdì 26 agosto nella conca di Alberé di Tenna.
La scenografia sarà costituita dall’ambiente naturale che circonderà attore e pubblico con però un tocco in più: le rappresentazioni su tela realizzate dai ragazzi che faranno da sfondo a tutta la narrazione.