La storia è scritta nel legno

Sala “ex scuole elementari” di Carzano gremita per il “Lunedì della Rete” del 28 ottobre dedicato alla dendrocronologia, ma non solo.
Lucio Sottovia dell’Associazione forestale del Trentino ha introdotto la serata con un’apprezzatissima riflessione sul “significato del bosco”, sull’importanza delle foreste, sulle varie forme che assumono gli alberi a seconda delle condizioni ambientali e dell’intervento dell’uomo.
Mauro Bernabei dell’Istituto per la Bioeconomia del CNR è poi entrato nello specifico della scienza che studia gli anelli di accrescimento degli alberi, la dendrocronologia, dal greco déndron, “albero” e chrónos, “tempo”.
Lo studio degli anelli di accrescimento degli alberi ci dà molte informazioni ad esempio sul clima dei secoli e dei millenni passati, ma anche sulle valanghe (con la dendrogeomorfologia), sugli incendi in foresta (dendropirocronologia), è di estremo aiuto anche per la datazione di edifici, manufatti, opere d’arte strumenti musicali.
Bernabei ha portato alcuni esempi concreti come la datazione all’inizio del 1700 e l’assegnazione della “paternità” di un violino del grande liutaio Guarneri, la sorpresa del trovare legno di larice proveniente dalla Alpi orientali nella Basilica della Natività di Betlemme, o ancora la datazione dei plurisecolari tabià del Primiero.

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