Serata dedicata a chi intende veramente impegnarsi nell’attività di monitoraggio delle colonie valsuganotte di chirotteri quella di ieri a Bieno davanti alla chiesa di San Biagio.
Con il naso all’insù per contare i pipistrelli in uscita dalle feritoie del campanile utilizzando anche i visori a infrarossi messi a disposizione dal chirotterologo di Albatros Claudio Torboli e “con il naso all’ingiù” sulla scheda di rilevazione che Chiara Fedrigotti, l’esperta in “citizen science” del MUSE, ha distribuito e illustrato nei suoi diversi punti.
Le chiese, come appunto quella di San Biagio a Bieno, ma anche quelle di Spera e la parrocchiale di Pergine tanto per ricordarne due nel territorio della nostra Rete, sono tra i luoghi preferiti dalle diverse specie di pipistrelli per essere utilizzate come “nursery”, cioè come luogo dove le mamme pipistrelle partoriscono e tutte assieme allevano la prole fino al momento in cui i piccoli diventano adulti autonomi, cioè qualche settimana dopo la nascita.
Chiese ma non solo. Altri edifici, abbandonati o anche in utilizzo (come ad esempio la centrale idroelettrica di Carzano) sono utilizzati dai chirotteri che, se non disturbati, tornano ogni anno nello stesso luogo per partorire e allevare i piccoli.
Molto spesso purtroppo al momento di intervenire per ristrutturare gli edifici non si considera per nulla la presenza di questi piccoli e importanti mammiferi volanti (ricordiamo che in una notte un pipistrello può mangiare 2.000-2.500 insetti…e le zanzare sono tra i bocconcini preferiti da questi animali…) con la conseguenza che le colonie vengono distrutte.
Non è stato così a Beno, grazie alla sensibilità dell’architetto Katiuscia Broccato che alcuni anni fa in fase di progettazione ed esecuzione dei lavori di ristrutturazione della chiesa di San Biagio ha tenuto conto della presenza della colonia di Ferro di cavallo minore, interrompendo ad esempio i lavori nei tre mesi estivi durante i quali la colonia occupa l’edificio e mettendo in atto piccoli accorgimenti che salvaguardano questi animali.
Come ci ha illustrato Claudio Torboli, un altro esempio di intervento virtuoso è stato quello nell’edificio della centrale idroelettrica di Carzano dover il gestore non solo ha seguito i consigli degli esperti, ma a proprie spese ha creato una stanza ad hoc per mettere in maggiore sicurezza la colonia.
Alcune specie di pipistrelli colonizzano altre strutture, naturali come le grotte ipogee o artificiali come la parte inferiore dei ponti; il secondo caso è quello del Vespertillo di Daubenton o Vespertillo d’acqua, che sarà l’oggetto dell’uscita agostana della Rete di Riserve del fiume Brenta. Andremo infatti a cercare e a monitorare questa specie lungo un corso d’acqua (probabilmente il torrente Centa).
In Trentino i siti conosciuti che ospitano colonie di chirotteri sono più di un centinaio ma i (pochissimi) esperti della materia non riescono a monitorarli tutti; ecco quindi l’importanza della “citizen science”, del coinvolgimento cioè dei cittadini nell’attività scientifica a supporto degli esperti. Nel caso dei chirotteri si tratta tra l’altro di un impegno limitato perché ogni sito riproduttivo viene controllato una o massimo due volte all’anno, nelle belle serate estive (se è brutto tempo i pipistrelli infatti non si muovono) per al massimo un’oretta prima che cali il buio. Può essere tra l’altro un modo per passare una bella serata con amici, diversa dal solito e rendendo un utile servizio alla scienza.
In provincia ci sono sicuramente moltissimi altri siti riproduttivi non censiti, quindi se notiamo un qualche movimento di pipistrelli proviamo a individuare da dove gli individui prendono il volo -generalmente escono tutti dallo stesso foro- e comunichiamo la presenza della nuova colonia in modo da contribuire al monitoraggio di questi animali.
Da questo punto di vista dobbiamo imparare dagli inglesi, che da decenni ormai monitorano regolarmente almeno 2.000 chiese sparse per il Paese con giovani e anziani che si piazzano con la loro seggiolina e l’immancabile the davanti ai campanili pronti a contare i pipistrelli che escono dalla cella campanaria o dalle feritoie.
Ah, dimenticavo, la “Bieno bat night” di ieri sera ha confermato la presenza della consistente colonia di Ferro di cavallo minore nella chiesa di San Biagio: al termine dell’oretta di monitoraggio sono stati contati circa 320 individui.