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La salamandra pezzata (Salamandra salamandra) è un anfibio urodelo con corpo nero provvisto di macchie gialle più o meno estese e numerose con un corpo che può arrivare ad una lunghezza di 15 cm circa compresa la coda. Il corpo tozzo è ricoperto da piccole ghiandole, le quali secernono una sostanza alcaloide irritante e dal gusto sgradevole che ha la funzione di proteggere la pelle dalle infezioni batteriche, dalla disidratazione e dai predatori. Ha il capo appiattito e piccolo da cui sporgono gli occhi rotondi ed evidenti.

Habitat ed ecologia

La salamandra pezzata abita in boschi freschi e umidi, specie di latifoglie, attraversati da piccoli corsi d’acqua, fondamentali per la riproduzione. E’ un animale schivo attivo per lo più quando l’umidità dell’aria è elevata, soprattutto di notte o di giorno quando piove o il cielo è coperto.  Le salamandre trascorrono il giorno sotto le foglie marcescenti della lettiera, negli spazi e nei fori tra le radici degli alberi e dei ceppi in decomposizione, sotto le pietre, nei cunicoli sotterranei scavati dai piccoli mammiferi, nelle fessure delle rocce o nelle grotte. La salamandra si nutre degli invertebrati che vivono nella lettiera del bosco come molluschi, millepiedi, isopodi, forficule, carabidi e lombrichi. 

Salamandra pezzata su foglie in bosco di latifoglie. Foto di
Mircea Nita (libreria Flickr)
Salamandra pezzata. Foto di Riccardo Trentin

Le salamandre sono anfibi ovovivipari (l’uovo si sviluppa nelle sue prima fasi, all’interno dell’ovidotto della femmina). Il maschio, durante il rituale di corteggiamento, depone a terra una spermatofora (=un sacchetto contenente gli spermatozoi) che poi viene acquisita dalla femmina al termine del rituale. In primavera, più o meno in aprile, le femmine partoriscono le larve, circa 20-40, immergendo la parte posteriore del corpo in acque correnti abbastanza calme. Le larve hanno una lunghezza di 2,5-3 cm, hanno branchie esterne ben ramificate e sono esclusivamente carnivore, si cibano dei piccoli invertebrati presenti nell acqua come le larve di efemerotteri e tricotteri, minuscoli crostacei e vermi anellidi. A loro volta esse sono spesso vittime di predazione da parte di pesci e giovani Natrici dal collare. In base alla temperatura dell’ambiente il periodo di sviluppo delle larve può durare da 3 a 5 mesi.
Quando lasciano l’acqua sono ormai delle piccole salamandre di 5-7 cm con tutti organi interni adattati alla vita terrestre (scomparsa delle branchie).
Si pemsa che la maturità sessuale sia raggiunta a circa 4 anni d’età e che la massima longevità delle dalamandre sia di 12 anni circa.
In Italia è ben diffusa nella zona alpina, dove si spinge fino ai 1800 m s.l.m. Nella Rete di riserve del fiume Brenta è stata trovata nei fossi agricoli del perginese, a Pizé di Levico dove è storicamente segnalata, nei fossi vicini alla baita dei Prati di Monte o nelle pozze ai margini del Rio Sella. Inoltre, è possibile trovarle nei boschi ripariali di Fontanazzo o della Palude di Roncegno.

Come sta?

La salamandra pezzata è considerata dall’IUCN una specie di minor preoccupazione per quanto riguarda la sua conservazione. Tuttavia, è una specie che può essere minacciata da diversi fattori che possono causare la distruzione e il degrado dei suoi habitat (captazioni delle sorgenti, introduzione di predatori alloctoni (Salmonidi), inquinamento delle acque) e da una gestione forestale non compatibile. In diverse aree le popolazioni sono soggette a forte mortalità per traffico automobilistico.

Salamandra pezzata. Foto di Riccardo Trentin

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