“Agada”, l’ibis eremita…valsuganotto

Nello scorso mese di dicembre ha fatto parlare di sè quello strano uccello, se vogliamo anche un po’ bruttino, che ha stazionato per settimane a Borgo Valsugana.
Visibile da chiunque passasse in via per Telve nelle prime ore del mattino, appollaiato per lo più su una gru di una casa in costruzione, “Agada” è un esemplare di ibis eremita che provenendo dalla val di Fiemme e prima ancora dalla Baviera, nel suo viaggio verso il luoghi di svernamento, più a sud, si è forse perso, diventando per un po’… valsuganotto.
Immortalata nelle fotografie di Sabrina Giotto, “Agada” è diventata una star dei media con la sua storia raccontata ai lettori della carta stampata e del web.
Il volatile è uno dei circa 150 ibis eremita esistenti oggi in Europa grazie al progetto dell’UE LIFE “Reason for Hope” che ha reintrodotto la specie dopo che si era estinta alcuni secoli fa.
L’aspetto singolare del progetto è che è stato l’uomo a insegnare ai giovani ibis, nati in Baviera e sul lago di Costanza, la rotta verso le zone di svernamento, per lo più posizionate nella laguna di Orbetello.
Grazie all’imprinting gli ibis hanno riposto fiducia nelle loro “madri umane” che li hanno accompagnati con dei deltaplani a motore nel loro primo volo dalla Germania alla Toscana.
Tutti gli ibis eremita del progetto sono monitorati ed è per questo che possiamo dire con certezza che l’esemplare “valsuganotto” era “Agada”, ora fermo nel vicentino assieme a due compagni.

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