
DOVE SONO?
Bruno Latour
2022
Stile Libero Extra
Un appello appassionato e poetico a ripensare il piccolo spazio in cui viviamo, a percepirne la bellezza e l’unicità. Così Bruno Latour, uno dei più importanti filosofi francesi contemporanei, che ci ha lasciato nel 2022, ci propone di ripensare drasticamente il rapporto tra ambiente ed esseri viventi:
Non è il pianeta a creare i viventi come suoi prodotti. Ogni vivente vive per qualche finalità inestricabile da Terra, dunque pianeta e viventi non sono due termini separabili in una distinzione reale, bensì in fondo coincidono (credit).
Esso infatti non è il mero contenitore della vita, ma viene creato “pezzo per pezzo” da ciascun essere vivente, che con la propria “agentività” crea i presupposti necessari alla propria sopravvivenza.
Così dunque le termiti vivono esclusivamente nel proprio mondo, che è il termitaio, un mondo creato attraverso la propria attività diligente di mangiatrici di legno.
Questi micro-mondi, lungi dall’essere isolati, sono interconnessi e interdipendenti tra di loro. Quello che per uno è uno scarto per qualcun altro è una risorsa, e così i confini tra individui e specie diverse scompaiono e si scopre una nuova configurazione dove l’essere autonomi diventa impensabile e controproducente. Uno sconvolgimento per il punto di vista dell’umano, lanciato da secoli verso una visione individualistica e onnipotente di sé stesso come essere slegato e indipendente da tutto il resto.
L’ambiente è vivo e in continuo fermento, sta a noi scegliere se continuare a distruggerlo o “atterrare” finalmente su Terra, con la T maiuscola.