Il presente e il futuro della Salamandra di Aurora e degli altri anfibi

La migrazione primaverile di rane e rospi è praticamente conclusa, mentre la Salamandra di Aurora continua a guardarci dall’alto dell’Altopiano di Vezzena.
La seconda edizione di “Vezzena, l’Altopiano si racconta” in programma dal 25 al 28 aprile a Levico Terme è stata l’occasione ideale per fare il punto sulla presenza degli anfibi sull’altopiano stesso e nel fondovalle e per sentire le novità sulla situazione della salamandra endemica.
Aaron Iemma, presidente di WWF Trentino e ideatore dell’iniziativa “Save the prince” che coinvolge una sessantina di volontari in tutto il Trentino, ha illustrato lo “stato dell’arte” della presenza di rane e rospi (ma anche di tritoni e salamandre) nei diversi siti di salvataggio provinciali , la maggior parte dei quali sono localizzati in Valsugana. Il 2024 ha fatto registrare una diminuzione generalizzata di rane, in aumento solo nel sito di Pradellano mentre le popolazioni di rospi sembrano piuttosto stabili.
I dati sull’andamento generale e relativi alle singole specie e ai singoli siti di salvataggio sono disponibili sul sito www.savetheprince.net.

Molto interessante anche l’intervento di Luca Roner, l’erpetologo del MUSE che da anni studia la Salamandra di Aurora, una sottospecie della Salamandra pezzata che vive in un areale di soli 20 kmq sull’altopiano di Vezzena, a cavallo delle province di Trento e Vicenza.
Roner ha raccontato come, in tempi molto recenti, questa specie è stata scoperta, le sue caratteristiche morfologiche, il suo habitat e il suo stato di conservazione.
La tempesta Vaia ha causato grandi modificazioni ai suoi territori, con una notevole riduzione della sua presenza, che però negli ultimissimi anni sembra in recupero in aree limitrofe a quelle finora indagate.

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