Ma quante cose abbiamo imparato nei quattro appuntamenti della “Settimana dei pipistrelli”!
Le uscite di Bieno, Caldonazzo, Castel Pergine e quella suggestiva, notturna all’Oasi WWF di Valtrigona ci hanno aperto gli occhi su un mondo – quello dei chirotteri – tanto sconosciuto quanto, a torto, poco considerato…o addirittura considerato in senso negativo.
I chirotterologhi Claudio Torboli e Andrea Pereswiet Soltan ci hanno spiegato che con più di 1.200 specie sono il secondo gruppo di mammiferi (perché non sono uccelli, sia chiaro!) più diffuso al mondo, dopo i roditori.
Possono vivere anche fino a 40 anni, partorendo un piccolo all’anno…e nemmeno tutti gli anni. Dopo il parto le femmine e i piccoli si radunano in colonie che possono essere di migliaia di esemplari; la colonia che in estate si forma sotto le campate del South Congress Bridge della capitale del Texas, Austin, arriva a contare addirittura 1,5 milioni di individui…e considerato che ogni esemplare in una notte divora dai 500 ai 5000 insetti, pensate la quantità mangiata in una sola notte, con grande beneficio anche per l’agricoltura: è stato calcolato che nel mondo intero l’attività di questi volatili porta a un risparmio di 53 miliardi di dollari di pesticidi, con una grande vantaggio anche per la nostra salute.
Sono poi degli animali straordinari per come “vedono”: hanno una vista discreta, ma è grazie a un fantastico “sistema radar” che sfrecciano velocissimi senza toccare gli ostacoli e che cacciano individuando le loro prede.
In Italia ne abbiamo 34 specie e ben 26 popolano i boschi, gli edifici (le Chiese sono luoghi prediletti!), i ponti, le grotte.
E poi non è vero che si attaccano ai capelli e i loro escrementi sono tra i migliori fertilizzanti in circolazione.
Quindi vediamo di non disturbarli, di non eliminare le loro dimore e anzi, se conoscete la presenza di qualche colonia segnalatecelo, così da poter aumentare le conoscenze sulla loro presenza nel nostro territorio.
In definitiva quello dei chirotteri è un mondo estremamente affascinante, come hanno confermato le numerosissime persone che hanno partecipato alle attività che abbiamo organizzato in collaborazione con WWF Trentino e MUSE-Museo delle Scienze.