“Non sono riusciti a stabilire, attuare e comunicare alla Commissione un piano d’azione (o una serie di piani d’azione) per affrontare le vie più importanti di introduzione e diffusione involontaria di specie esotiche invasive preoccupanti per l’UE”.
E’ un estratto del documento con il quale il 9 giugno scorso la Commissione europea ha aperto procedure di infrazione nei confronti di Belgio, Bulgaria, Repubblica Ceca, Germania, Irlanda, Grecia, Spagna, Francia, Croazia, Italia, Cipro, Lettonia, Lituania, Polonia, Portogallo, Romania, Slovenia e Slovacchia per non aver applicato correttamente le norme UE contro le specie aliene, vale a dire le piante e gli animali esotici che invadono gli habitat diffondendosi rapidamente a scapito delle autoctone, con gravi conseguenze ambientali ed economiche.
Il territorio della Rete di Riserve del Brenta non fa eccezione e dal visone americano al gambero alla testuggine palustre americana, dal gambero di fiume americano alla balsamina, dall’ailanto all’albero delle farfalle, al poligono del Giappone sono tante le specie che nulla hanno a che vedere con il nostro ambiente ma che ormai sono comuni anche da noi.
Un primo passo per saperne di più sulle specie aliene invasive in Europa può essere questo opuscolo della Commissione europea: