Fontanazzo

ZPS, ZSC, Riserva naturale provinciale

Comune: Grigno
La riserva si trova a monte del centro abitato di Grigno, in un’ansa del fiume Brenta compresa fra la SS 47 della Valsugana a Nord e la frazione di Selva a Sud.

Quota: 260 msm

Superficie: ha 53,6

Visitabile: SI
Un sentiero, in gran parte adatto anche al transito di carrozzine, lo attraversa da Ovest ad Est, con due accessi lungo la strada comunale che porta alla frazione di Selva, in corrispondenza dei quali si trovano i pannelli informativi. Qui si può anche scaricare il podcast TalkingNat che presenta la riserva.
Altri pannelli informativi sono dislocati lungo il tracciato.
Alcune diramazioni del sentiero consentono di visitare dei punti particolari.

Tipologia: ontaneta, risorgive.

Interessante perché: è uno dei pochi lembi rimasti nella situazione originaria di come si trovava un tempo tutta la Valsugana.
Uno tra i maggiori motivi di interesse naturalistico della riserva naturale provinciale Fontanazzo è costituito dal suo particolare sistema idrico: la zona protetta infatti comprende alcune importanti sorgenti di fondovalle che sono in diretta comunicazione con il complesso carsico delle grotte della Bigonda e del Calgeron, grotte che si aprono sul versante destro della valle, a poca distanza dalla riserva. Il reticolo sotterraneo delle grotte raccoglie le acque meteoriche dell’Altopiano soprastante, che poi riemergono attraverso i depositi alluvionali nella zona del Fontanazzo dando origine alle risorgive.

La vegetazione
E’ una zona assai varia dal punto di vista ambientale, comprendendo lembi di bosco ripariale, prati, coltivi, il fiume e il greto fluviale, oltreché corsi d’acqua minori.
Il bosco ripariale, composto da ontano nero (Alnus glutinosa), ontano bianco (Alnus incana) e salice bianco (Salix alba) è la componente di vegetazione più caratteristica del Biotopo e forse la più preziosa.

La fauna
La sponda destra per un buon tratto è priva di argini artificiali e l’azione di deposito ha permesso la formazione di un ampio greto, frequentato da varie specie di uccelli di ripa.
I monitoraggi svolti tra il 2019 e il 2021 ci dicono che Sono state censite complessivamente 52 specie di cui tre inserite nell’Allegato I della Direttiva Uccelli e 17
inserite nella Lista Rossa Trentina.
Nello stagno centrale si stima la presenza di almeno due territori di cannaiola comune (Acrocephalus scirpaceus). Lungo il corso del fiume, è stata censita almeno una coppia di piro piro piccolo (Actitis hypoleucos), di merlo acquaiolo (Cinclus cinclus) e martin pescatore (Alceo atthis): la diminuita presenza di piro piro piccolo rispetto al passato è da imputarsi all’aumento della portata del Brenta. Lo stagno era frequentato da rondini, rondoni comuni (Apus apus) e rondoni maggiori (Tachymarptis melba) per l’abbeveramento e caccia d’insetti.
Di rilievo fra le specie degli ambienti rurali di una coppia di averla piccola (Lanius collurio). Nidificazioni accertate oltre che per il piro piro piccolo (1 coppia) quelle di folaga (Fulica atra) (1 coppia) e il germano reale (Anas platyrhynchos) (almeno 2 coppie); regolare la presenza di airone cenerino (Ardea cinerea) e dello smergo maggiore (Mergus merganser) di recente insediamento come nidificante.

 

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