Inghiaie

ZPS, ZSC, Riserva naturale provinciale

Comune: Levico Terme
La riserva si trova tra Levico e S. Giuliana, praticamente lungo la ciclabile del Brenta, a pochi metri dal bicigrill.
E’ delimitata dal Rio Vena e sono presenti sorgenti perenni alimentate da acque sotterranee.

Quota: 440 msm

Superficie: ha 30,1

Visitabile: SI
Un percorso di circa 4 km con 14 pannelli esplicativi a tema consente di apprezzarne le caratteristiche. Una parte del sentiero è attrezzata per la visita di persone con disabilità ed è dotata di alcuni pannelli in braille e di mappe tattili.

Tipologia: bosco ripariale, torbiera e prati umidi.

Interessante perché: risorgive di fondovalle; rare specie e associazioni vegetali delle torbiere; avifauna acquatica.

Cosa è un bosco ripariale?
E’ una fascia di alberi lungo le rive dei corsi d’acqua, un bosco formato da salici, ontani neri e bianchi. Favorisce la deposizione di sabbie e limi, preparando il terreno per successive cenosi forestali più mature e svolgono funzione di difesa e di consolidamento delle rive fluviali.

Cosa sono i prati umidi?
Sono prati non produttivi che occupano le aree pianeggianti di fondovalle e si instaurano su terreni in cui la falda acquifera è superficiale. Sono caratterizzati da una maggiore presenza d’acqua nel terreno che condiziona la vita delle piante igrofile (amanti dell’umidità).

La vegetazione
La presenza di suoli ghiaiosi e torbosi permette la presenza del molinieto (vegetazione erbacea caratterizzata dalla presenza della graminacea Molinia coerulea) del cariceto e del fragmiteto (Phragmites australis). Molte le specie botaniche preziose, fra le quali la genziana di palude e orchidee selvatiche tra cui la rarissima Liparis loeselii.
Lungo il Rio Vena crescono boschetti ripariali di ontano nero e ontano bianco.

La fauna
Inghiaie è un’oasi per uccelli acquatici come il martin pescatore, il porciglione e la gallinella d’acqua. Ospita molte specie di anfibi come la rana di montagna e la rana verde che trovano nelle pozze della palude luoghi idonei alla deposizione delle uova.
Il Rio Vena, data la sua naturalità ospita inoltre molti invertebrati e diverse specie di pesci.
I rilevamenti fatti nel corso del 2020 dal MUSE hanno accertato la presenza in periodo riproduttivo (fine maggio-inizio giugno) di ben 46 specie, di cui 4 inserite nell’Allegato I della Direttiva Uccelli e 23 incluse nella lista rossa trentina. Di notevole interesse tra queste la cannaiola verdognola, il già citato porciglione e il cannareccione, oltre ad altre specie rare o in declino in Trentino come il saltimpalo, l’upupa e lo zigolo giallo.
Nell’area protetta c’è una piccola garzaia di airone cenerino con almeno una o due coppie.
Non è infine da dimenticare l’importanza di Inghiaie quale area di rifugio e sosta per i migratori, come testimonia ad esempio la foto della gru cenerina di passaggio nel mese di febbraio 2021.

il rio Vena
Corriere piccolo (foto Michele Azzetti)
 Liparis loeselii



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